Che cos’è e quali sono i sintomi

L’artrosi all’anca è una condizione degenerativa della cartilagine coxo femorale che può causare dolori cronici; se non diagnosticata e curata in tempo può arrivare a compromettere i movimenti quotidiani più semplici, trasformandosi in patologia invalidante.

Il sintomo principale è il dolore che insorge compiendo lo sforzo durante un movimento: diagnosticarlo nelle fasi iniziali è importante per individuare il trattamento più adatto, che di solito tende a lasciare l’intervento chirurgico come ultima opzione.

Il dolore può svilupparsi ed essere localizzato in tre diverse regioni:

  • zona inguinale
  • zona del gluteo
  • zona femorale

La diagnosi si effettua grazie all’esame radiologico che mette in evidenza le eventuali deformazioni dell’articolazione, in particolare la riduzione dello spazio tra le due estremità dell’articolazione o la presenza di escrescenze o cisti ossee.

Trattamenti per l’artrosi all’anca

Il dolore all’anca si può trattare con terapie conservative, il cui scopo è alleviare i sintomi e tenere l’intervento chirurgico come ultima soluzione, di solito da valutare quando i trattamenti conservativi non bastano o risultano poco efficaci.

Gli interventi conservativi sono dei palliativi per alleviare la sintomatologia, ma non portano a una risoluzione definitiva del problema che potrebbe comunque aggravarsi con il passare del tempo.

Tra questi c’è la fisioterapia che, attraverso esercizi mirati al rafforzamento di quadricipite e glutei, aiuta i muscoli degli arti inferiori interessati dall’artrosi ad allungarsi e svolgere i loro consueti movimenti.

Alla fisioterapia vengono solitamente associate attività fisiche costanti, come la cyclette o le camminate.

Per trattare l’infiammazione e ridurre il dolore si può ricorrere anche ai farmaci: di solito vengono prescritti condroprotettori sotto forma di integratori alimentari, antidolorifici, antinfiammatori non steroidei, come ad esempio l’ibuprofene.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo decisivo per la riuscita del trattamento, infatti ai farmaci vengono spesso associate sostanze naturali come la glucosamina e condroitina solfato, ideali per rafforzare le articolazioni e mantenere la cartilagine elastica.

Un altro trattamento conservativo sono le infiltrazioni a base di anti cortisonici, infiltrazioni con acido ialuronico, PRP (plasma ricco di piastrine) e trattamento con cellule mesenchimali (da midollo osseo B-MAC o da tessuto adiposo) che possono aiutare nelle fasi iniziali dell’artrosi, per inibire i sintomi e tenerli sotto controllo.

Se i trattamenti conservativi non sono sufficienti e il dolore diventa invalidante, è consigliato l’intervento chirurgico.

L’intervento di protesi di anca offre una rapida ripresa della deambulazione, grazie al protocollo fast track. Il paziente cammina dopo qualche ora dall’intervento assistito dal personale fisioterapico e con l’ausilio di stampelle. La dimissione avviene dopo 3-5 giorni dall’intervento e, grazie alle nuove metodiche, la maggioranza dei pazienti torna a casa ed esegue in autonomia gli esercizi di recupero funzionale.

Gli impianti di ultima generazione associati ad un’accurata tecnica chirurgica e ad un protocollo postoperatorio fast track offrono un rapido recupero funzionale, minore degenza in ospedale, una maggiore durata dell’impianto e migliori risultati clinici.

Se soffri di artrosi all’anca e vuoi sapere di più sull’intervento, scegli il modo con cui vuoi contattare il Dott. Regazzola per un consulto.

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