L’edema osseo, noto anche come edema midollare osseo (BME), è una condizione dolorosa ma reversibile caratterizzata da un accumulo di liquido nel midollo osseo.
Questo accumulo di liquido può essere causato da vari fattori come infortuni, fratture, contusioni o lesioni, stress meccanico (carichi eccessivi o attività ripetitive possono portare a microfratture ossee e conseguente edema),artrite reumatoide, osteoartrite e necrosi avascolare. Inoltre, nei casi in cui esistano tumori ossei, sia benigni che maligni, l’edema osseo può essere una conseguenza della crescita tumorale e dei cambiamenti strutturali dell’osso. Negli individui con malattie sistemiche, come il lupus eritematoso sistemico o la malattia di Paget, è più alto il rischio di sviluppare edema osseo. In generale, la predisposizione all’edema osseo dipende dalla combinazione di fattori individuali, stile di vita e condizioni mediche preesistenti.
Quali sono i sintomi dell’edema osseo?
Il dolore localizzato è sicuramente il sintomo maggiormente ricorrente nei casi di edema osseo. Il dolore può variare da lieve a grave e può essere continuo o peggiorare con l’attività fisica, a questo può unirsi il gonfiore localizzato al ginocchio, la rigidità (difficoltà nel movimento) e la difficoltà a caricare peso (potrebbe essere difficile camminare o stare in piedi per lungo tempo).
L’edema osseo viene diagnosticato tramite diagnosi clinica e imaging. La diagnosi clinica consiste nell’osservazione, da parte del medico chirurgo, dell’area interessata, vengono raccolte informazioni dettagliate sull’anamnesi del paziente, inclusi eventuali traumi recenti, condizioni mediche preesistenti, e sintomi attuali e si valuta la presenza di gonfiore, sensibilità, difficoltà nella deambulazione e dolore notturno.
Per diagnosticare la presenza di un edema osseo, l’esame più indicato è però la risonanza magnetica nucleare (RMN). Questa infatti mostra chiaramente l’accumulo di liquido e può aiutare a identificare la causa sottostante. Anche se meno efficace della RMN, anche le radiografie possono essere utilizzate per escludere fratture o altre anomalie ossee.
Come si cura l’edema osseo?
Il trattamento dell’edema osseo del ginocchio dipende dalle cause che lo hanno indotto, in generale è consigliabile il riposo, evitare attività che causano dolore o peggiorano la condizione, in alcuni casi, può essere consigliata la deambulazione con carico protetto, quindi sostenuti da stampelle. Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere utili a ridurre il dolore e l’infiammazione. A questi si aggiungono la magnetoterapia (i campi magnetici influenzano i processi cellulari e biochimici e stimolano la rigenerazione tissutale) e la camera iperbarica (l’ambiente iperbarico può migliorare la capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti del corpo, accelerando potenzialmente i processi di guarigione).
Dopo 6/8 settimane di terapia si può procede nuovamente con la RMN per valutare lo stato di guarigione, qualora questi trattamenti non risultino efficaci è possibile valutare l’ipotesi della chirurgia.
Nel caso di edema senza collasso (senza alcun segno di compromissione strutturale dell’osso stesso) si può procedere con osteotomia correttiva (nel caso di ginocchio varo o valgo). In alcuni casi può essere anche indicata la procedura di decompressione sotto guida ampliscopica (procedura mininvasiva che permette di eliminare il tessuto necrotico e alleviare la pressione sul ginocchio). In alternativa è possibile utilizzare sostituti ossei attraverso un intervento di subcondroplastica con l’obiettivo di favorire la rigenerazione del tessuto osseo circostante.
Per quanto riguarda i pazienti anziani, nei casi di edema con collasso osseo (in cui è compromesso l’osso stesso) è opportuno pensare ad interventi di protesi parziale o totale.
Nei pazienti giovani possono essere risolutivi interventi di osteotomia correttiva con trattamento della lesione ostecondrale con scaffold (strutture artificiali con caratteristiche morfologiche nanometriche ingegnerizzate in modo da emulare la matrice extracellulare) o trapianto osteocondrale (prelievo di tessuto osteocartilagineo ed il successivo impianto dello stesso nella sede della lesione osteocondrale). La prognosi dipende dalla causa e dalla gravità dell’edema osseo. Molti casi migliorano con il trattamento conservativo e il riposo, ma alcune condizioni possono richiedere un trattamento più impegnativo.
Come hai letto, l’edema osseo può nascondere cause ben più gravi, non trascurare la tua sintomatologia, prenota subito una visita.