Artrosi dell’anca
L’artrosi dell’anca, altrimenti detta coxoartrosi, è un processo degenerativo causato dalla perdita di spessore della cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità dell’anca in cui si articola. È una malattia ad evoluzione cronica, fra le forme più importanti di artrosi, sia per diffusione sia per la grave invalidità che ne può conseguire. Ne esistono una forma idiopatica o primitiva, determinata dall’avanzare dell’età, e delle forme secondarie, che hanno invece un’insorgenza precoce – verso i 40 e 50 anni – con cause differenti quali traumi, malformazioni congenite o patologie insorte nell’adolescenza, infezioni articolari, displasie, osteonecrosi, più raramente l’artrosi dell’anca è legata a malattie artritiche o dismetaboliche. Può interessare una sola anca (monolaterale) o entrambe (bilaterale).
Fasce di età
L’incidenza aumenta con l’età, soprattutto oltre i 65 anni, e statisticamente si manifesta più frequentemente nelle donne.
Cosa è l’anca / Anatomia
L’anca è un’articolazione sinoviale formata dalla testa femorale e dall’acetabolo. L’articolazione congiunge il femore e l’arto inferiore al bacino. L’anca si fa carico del peso del corpo e contribuisce alla sua mobilità, consente di camminare, correre, saltare e compiere tutte le attività permesse dal movimento delle gambe.
I sintomi: come individuare l’artrosi dell’anca
Chi soffre di artrosi all’anca manifesta inizialmente un dolore a livello dell’inguine, che si può irradiare nella parte interna della coscia sino al ginocchio. Il dolore può, inoltre, essere presente a livello del gluteo. Compare solitamente con lo sforzo e la ripresa del movimento. Il paziente può avvertire una articolazione rigida, con difficoltà a salire o scendere dall’auto o difficoltà a compiere movimenti semplici come infilarsi le calze o allacciarsi le scarpe. Nella fase più acuta può essere invalidante e rendere doloroso anche il solo camminare. Oltre alla zona inguinale il dolore può colpire la regione glutea e la regione trocanterica (ovvero all’altezza del femore). Possono sopraggiungere inoltre delle complicanze dovute all’atrofia dei muscoli, quando il dolore è talmente invalidante da impedire il movimento.
Quando contattare il dottore?
Alla comparsa dei dolori articolari. Una diagnosi precoce permette di impostare le terapie necessarie per migliorare il quadro clinico e aiutare il paziente. Inoltre permette di distinguere l’artrosi all’anca da altre patologie che hanno una sintomatologia simile (ad esempio la sciatalgia).
Gli strumenti per la diagnosi
Oltre all’esame clinico, che prevede una accurata valutazione della camminata del paziente, la sua articolarità e l’identificazione clinica dell’origine del dolore, è necessario, come esame diagnostico primario, una radiografia all’anca per valutare il quadro di usura delle anche (coxartrosi). Esami secondari di approfondimento possono essere consigliati, fra i quali, ad esempio, la Risonanza Magnetica, la TC, l’Ecografia, e le analisi del sangue, ove necessarie.
Cosa fare in attesa della visita
Stare a riposo, assumere antidolorifici e anti-infiammatori, su prescrizione medica. Sono sconsigliate le attività ad alto impatto come lo jogging e tutti gli sport di contatto, privilegiando sport a basso impatto come nuoto e cyclette.
Come prevenire l’artrosi all’anca
Essendo una malattia principalmente dovuta all’invecchiamento e all’usura non esistono efficaci o precise norme di prevenzione, va tuttavia segnalato che si può ridurre il rischio di sviluppare la coxartrosi con una costante attività fisica e con uno stretto controllo del peso corporeo. Anche l’alimentazione può essere d’aiuto con una dieta ricca di vitamine, Omega 3 e minerali.
Terapie conservative
Nel caso di artrosi dell’anca, le terapie alternative all’intervento sono esclusivamente un rimedio per alleviare la sintomatologia e limitare il danno alla cartilagine. Si consiglia solitamente la sospensione di tutte le attività motorie che favoriscono la comparsa del dolore, associando anti-infiammatori e analgesici. Si prescrivono inoltre cicli di iniezioni di acido ialuronico per ridurre la frizione articolare da associare alla fisioterapia, con esercizi di rinforzo e stretching per i muscoli degli arti inferiori.
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il Dottor Gianmarco Regazzola