Lesione del menisco
Fra le problematiche legate alla funzionalità e alla mobilità del ginocchio, la lesione del menisco è indubbiamente una delle più comuni e può avere una duplice origine, traumatica o degenerativa. Le lesioni traumatiche sono provocate da distorsioni di intensità importante al ginocchio (ad esempio infortuni sullo sport, incidenti), quelle degenerative sono invece correlate all’usura articolare, con cause rapportabili a posizioni obbligate da lavori fisici usuranti o a malformazioni congenite.
Fasce di età
Sportivi, persone che svolgono lavori usuranti (dai 12-14 anni in poi)
Cosa è il menisco / Anatomia
All’interno di ogni ginocchio ci sono due anelli circolari di fibrocartilagine, i menischi, interposti fra femore e tibia, uno, il mediale, a forma di C, l’altro, il laterale, a forma di O. Sono duri e gommosi e fungono da ammortizzatori all’articolazione del ginocchio: ne garantiscono la stabilità assorbendo gli urti, distribuiscono i carichi sulla cartilagine articolare, danno una corretta meccanica del movimento e mantengono al tempo stesso la congruenza della superficie articolare. Il menisco si può lesionare o rompere durante l’attività fisica, a causa di traumi o torsioni, o, solitamente con l’avanzare dell’età, per degenerazione dei tessuti.
I sintomi
La sintomatologia più evidente in una lesione meniscale è il dolore localizzato nella zona mediale o laterale del ginocchio, spesso associato al rigonfiamento dell’articolazione. Se la lesione è avvenuta in seguito a un trauma, la tumefazione è pressoché immediata, con una sensazione di “rottura interna” accompagnata da un suono sordo (il classico “crack”) e grande sensibilità al tatto. Al contrario nella lesione degenerativa il dolore aumenta con il passare del tempo. Se si è in presenza di lesione del menisco, è comune che ci siano compromissioni della mobilità, quali difficoltà nella flesso-estensione e/o dolore in accovacciata, perdita di forza nel quadricipite e riduzione della stabilità del ginocchio.
Quando contattare il dottore?
Quando uno o più di questi sintomi persistono per diversi giorni. Se il ginocchio si blocca e non si è in grado di piegarlo dopo averlo steso va fissato immediatamente un appuntamento.
Gli strumenti per la diagnosi
In sede di visita vengono eseguiti dei test per verificare l’integrità dei menischi quali il test di Appley, il Test di McMurray, la Palpazione della rima articolare. Oltre a un esame radiografico del ginocchio in anteroposteriore sotto carico e laterale per lo studio della parte ossea. Si consiglia inoltre di eseguire una Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), per lo studio delle parti cartilaginee, legamentose e meniscali.
Cosa fare in attesa della visita
Riposo, ghiaccio, compressione e farmaci anti-infiammatori. Si consiglia di utilizzare le stampelle per proteggere il ginocchio dai carichi. Se si è immobilizzati, è suggerita una terapia anticoagulante per prevenire complicanze quali Trombosi Venosa Profonda (TVP)
Come prevenire
Per un’ottimale prevenzione della lesione del menisco è necessario eseguire regolarmente esercizi finalizzati al rafforzamento dei muscoli quadricipiti delle gambe. Questo aiuta a stabilizzare l’articolazione del ginocchio proteggendolo dalle lesioni. Durante l’attività sportiva è opportuno indossare protezioni o tutori, eseguendo gli esercizi in maniera corretta. Per questo è importante riscaldarsi e allungarsi prima dell’allenamento. Fondamentale inoltre è calzare scarpe da ginnastica idonee per la propria attività, perfettamente allacciata.
Terapie conservative
Le terapie conservative sono indicate in quelle lesioni degenerative del menisco che non determinano una sintomatologia meccanica, come il blocco articolare e nei soggetti con eta` maggiore dei 55 anni. In questi casi, se non vi sono franche rotture del menisco, ci si avvale di antinfiammatori, antidolorifici, crioterapia o farmaci topici. A questo si combinano dei cicli di fisioterapia finalizzati a migliorare la mobilità articolare del ginocchio e a potenziare il quadricipite. Utile per lenire il dolore la fisioterapia, la terapia farmacologica e le terapie infiltrative, con cortisone o acido ialuronico.
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il Dottor Gianmarco Regazzola