L’intervento di protesi d’anca è un’operazione chirurgica che permette di eliminare il dolore, recuperare la funzionalità e tornare alle normali attività di vita quotidiana. L’intervento è indicato in quei pazienti con un’ artrosi severa dell’anca che non sono in grado di sopportare il dolore, che hanno difficoltà ad eseguire le attività della vita di tutti i giorni e che non rispondono positivamente alla fisioterapia o all’assunzione di antinfiammatori e antidolorifici.

Quando operarsi?

Come sappiamo, le protesi moderne sono progettate per resistere nel tempo, con una durata superiore ai 20 anni. Questo tuttavia non significa che l’intervento sia indicato solo nella popolazione anziana. Anzi, è consigliato a tutti quei pazienti che soffrono di un artrosi avanzata dell’anca (coxartrosi) e che non riescono a svolgere le attività di tutti i giorni. L’ età non è un fattore limitante per sottoporsi all’intervento di protesi.

La durata delle protesi d’anca, se guardiamo i registri internazionali, è superiore al 92-93 % a circa 20 anni dall’intervento chirurgico. Ciò significa che il rischio di doversi sottoporre ad una revisione è generalmente molto basso.

Come si svolge l’intervento di protesi all’anca con accesso anteriore?

Gli interventi chirurgici di protesi all’anca vengono gestiti con l’utilizzo del protocollo fast-track, ovvero con il massimo grado di personalizzazione, che consente al paziente di camminare dopo 4 ore dall’intervento.

La via d’accesso anteriore, in associazione a impianti protesici e a strumentari dedicati, consente di effettuare l’intervento di sostituzione protesica dell’anca con un approccio poco invasivo, divaricando e non disinserendo i capi muscolari.

Solitamente eseguito in anestesia spinale, l’impianto della protesi si effettua attraverso un’incisione di circa 10 cm nella parte anteriore della coscia del paziente, l’intervento dura circa 60-90 minuti.

Questo tipo di intervento prevede numerosi vantaggi come:

  • minor dolore post-operatorio
  • recupero funzionale più rapido
  • ridotto rischio di lussazione
  • minore perdita ematica
  • degenza ospedaliera breve

L’accesso a via anteriore è invece sconsigliato in casi di obesità, anatomia ossea anormale (esempio: displasia dell’anca, esiti di frattura etc), osteoporosi severa e massa muscolare imponente.

Il post intervento

Qualche ora dopo l’intervento, il paziente viene aiutato a deambulare grazie all’aiuto dei fisioterapisti. Il giorno successivo il paziente è in grado di camminare con le stampelle, salire e scendere le scale con l’aiuto dei fisioterapisti e in autonomia.

Le dimissioni avvengono dopo 3-5 giorni dall’intervento e la fisioterapia viene eseguita in autonomia. Le normali attività della vita quotidiana si riprendono nelle prime 3/6 settimane, mentre per il recupero totale si ha dopo 3 mesi.

A seconda del tipo di intervento, potrebbe essere necessario evitare temporaneamente alcuni movimenti, come ad esempio:

  • incrociare le gambe
  • bruschi movimenti in flessione e rotazione

Naturalmente, il Dr. Regazzola vi indicherà quali sono le limitazioni da osservare in base al tipo di intervento subito.

Con il passare del tempo, riuscirete a muovervi con maggiore agilità abbandonando le stampelle e tornando ad una vita normale.

In seguito, i muscoli dell’anca si rinforzeranno, riuscirete a riprendere la maggior parte delle vostre attività quotidiane.

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