Gli interventi chirurgici di protesi all’anca seguono il protocollo Fast Track e sono personalizzati a seconda del paziente. Grazie a questo protocollo il paziente è in grado di deambulare già dopo 4 ore dall’intervento.

L’intervento va preso in considerazione in un quadro di artrosi avanzata, quando le terapie farmacologiche non hanno beneficio e il dolore peggiora in modo significativo la qualità della vita del paziente. Le tipologie di protesi sono diverse, tutte realizzate in materiali di ultima generazione, scelte in base alle caratteristiche del paziente e al tipo di patologia. Gli interventi possono essere realizzati con due diverse vie di accesso, anteriore e posteriore.

Sono entrambi interventi eseguiti con tecnica mini-invasiva, praticando un’incisione di 10/12 cm con dissezione accurata per ridurre il dolore del post operatorio.

Intervento protesi totale dell’anca per via anteriore

Avviene in anestesia spinale per controllare meglio il dolore post operatorio. La protesi si impianta eseguendo una incisione di 10 cm nella parte anteriore della coscia del paziente, passando attraverso i muscoli per preservare l’integrità anatomica.

Una volta sull’articolazione, il chirurgo asporta la testa femorale affetta da artrosi e si procede con l’inserimento della protesi definitiva. L’accesso per via anteriore è sconsigliato per chi soffre di obesità, osteoporosi in stato severo, anatomia ossea anormale.

L’intervento è di tipo invasivo e dura un’ora e mezza circa. A poche ore dall’intervento il paziente viene aiutato a deambulare e in breve tempo viene dimesso (3/5 giorni) e può eseguire gli esercizi di fisioterapia in autonomia. Per il recupero totale sono necessari 3 mesi e nelle prime settimane bisogna assumere antidolorifici e fare fisioterapia per accelerare i processi di guarigione.

Intervento protesi totale dell’anca per via posteriore

L’incisione di 10/12 cm si effettua a livello del gluteo per poi arrivare all’articolazione, asportare la testa femorale affetta dall’artrosi e impiantare la protesi.

L’intervento si conclude con la sutura di cute e fasce muscolari, è di tipo mini-invasivo e dura circa 1 ora e mezza.

Vale lo stesso decorso operatorio dell’intervento per via anteriore, con dimissioni dopo 3/5 giorni e fisioterapia da seguire in autonomia. Sono consigliate 6/7 settimane di ripresa prima di rientrare a lavoro.

ITER del paziente

  • Si inizia con una visita specialistica dove il medico valuta clinicamente la condizione del paziente prendendo visione degli esami radiologici, per decidere con quale tipo di intervento procedere.
  • In caso di intervento il paziente viene informato su come si svolge l’operazione e le tempistiche.
  • Il giorno prima dell’intervento il paziente dovrà essere a digiuno dalla mezzanotte; dopo l’intervento va tenuto in osservazione e poi trasferito nel reparto dove inizia il protocollo fast track.
  • Abbiamo visto che la degenza in ospedale dura tra i 3/5 giorni e poi si rientra al proprio domicilio, in alcuni casi specifici e su richiesta del medico la riabilitazione si effettua in centri specializzati.
  • Si parte subito con la fisioterapia e le stampelle per camminare, più profilassi per la trombosi venosa per 35 giorni.
  • Visite di controllo a 7/10 giorni dalle dimissioni per le prime medicazioni, quindi a 20 giorni dall’intervento per rimuovere i punti di sutura. A 6 settimane dall’intervento si esegue la visita di controllo e poi, a cadenza annuale, per accertamenti.

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