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Artrosi

L’artrosi, od osteoartrosi, è una malattia cronica di tipo degenerativo che colpisce le articolazioni e comporta un progressivo deterioramento della cartilagine, che si consuma sino ad esporre l’osso, provocando dolori e limitazioni nei movimenti. Le articolazioni maggiormente colpite sono quelle sottoposte a carico come le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale, in forma più rara le spalle, le mani e i piedi. La causa dell’artrosi non è chiara, per questo viene definita una malattia multifattoriale, ovvero determinata da più cause compresenti.

Si classifica come artrosi primitiva o ideopatica quando insorge senza una causa nota, mentre è secondaria in seguito a deformità congenite o acquisite, esito di traumi, interventi chirurgici, displasia, processi infettivi, lesioni condrali e patologie cartilaginee (osteocondrite e osteonecrosi), patologie metaboliche (diabete, gotta e obesità) o ereditarietà con malattie come l’emocromatosi, la sindrome di Ehlers-Danlos e la sindrome di Marfan. A queste si aggiungono artropatie (ovvero malattie a carico dell’articolazione) di origine infiammatoria come l’artrite reumatoide, l’artrite giovanile, la spondiloartitre, o la sclerodermia. L’artrosi è una malattia con un decorso progressivo e invalidante poiché le lesioni della cartilagine hanno carattere degenerativo e, al momento, non ci sono trattamenti in grado di invertire in modo definitivo questo processo cronico di usura.

Fascia di età

Il rischio di sviluppare questa patologia aumenta con l’età, con massima incidenza fra i 75 e i 79 anni, ma può colpire soggetti di sesso maschile sopra i 40 anni e di sesso femminile sopra i 55 anni.

Cosa è la cartilagine articolare / Anatomia

Tutte le nostre articolazioni sono rivestite da un tessuto elastico di colore bianco perlaceo chiamato cartilagine articolare. Questo tessuto, lucido e levigato, è formato da acqua, sali minerali e condrociti, cellule che producono una sostanza costituita da fibre elastiche e collagene, responsabili dello scorrimento tra le superficie articolari. Grazie alle sue proprietà, infatti, protegge e sostiene l’articolazione, attutendo gli attriti e i carichi. All’interno delle articolazioni scorre il liquido sinoviale, che agisce da lubrificante e protegge dall’usura. Le cartilagini articolari subiscono un naturale processo degenerativo, legato all’invecchiamento dell’organismo, che determina dolore, gonfiore, rigidità e difficoltà motorie.

I sintomi: come individuare la patologia

Il sintomo più evidente dell’artrosi è un dolore di tipo meccanico, che inizialmente compare solo durante il movimento articolare, dopo molte ore di immobilità o al risveglio mattutino. Con l’avanzare della malattia, il dolore si acutizza anche a riposo, divenendo invalidante. In fase acuta le articolazioni periferiche sono gonfie e rigide e si possono formare delle escrescenze (gli osteofiti) sui bordi delle due estremità ossee. In molti casi si rileva dolore alla palpazione, crepitio o scatti articolari durante il movimento, è frequente il gonfiore dell’articolazione, e la limitazione al movimento.

Quando contattare il dottore?

Quando un dolore localizzato diventa man mano più acuto e invalidante.

Gli strumenti per la diagnosi

La raccolta anamnestica è fondamentale per comprendere la localizzazione del dolore e il livello di disabilità. Fra gli esami richiesti, c’è quello radiologico, che mette in evidenza l’usura dell’articolazione e l’eventuale deformità, mostrando la riduzione dello spazio fra le articolazioni, oltre a rilevare la presenza di lesioni simil cistiche o la formazione di osteofiti. In un secondo momento possono essere richiesti esami di secondo livello come la Risonanza Magnetica o la TC.

Cosa fare in attesa della visita

Diminuire gli sforzi funzionali, assumere anti-infiammatori e anti-dolorifici su prescrizione del medico curante. Utilizzare un tutore per diminuire il carico articolare. Applicare ghiaccio sull’articolazione, non a contatto con la pelle.

Come prevenire l’artrosi

Una costante attività fisica e una ginnastica mirata aiutano a diminuire l’usura delle cartilagini e ad aumentare la resistenza. Si sconsigliano attività ad alto impatto come aerobica, corsa o salti, privilegiando quelle a basso impatto come camminate, nuoto, cyclette e stretching. Se si è in sovrappeso è suggerita una dieta per il calo corporeo, soprattutto nei soggetti in cui l’artrosi colpisce le articolazioni sotto carico come il ginocchio, l’anca, la colonna vertebrale o la caviglia.

Terapie conservative

Nelle casistiche in cui non è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, si consiglia di assumere farmaci anti-infiammatori per aiutare a ridurre l’infiammazione, fra cui i corticosteroidi (cortisone) o lacido ialuronico iniettati direttamente nell’articolazione (infiltrazioni) per dare sollievo temporaneo dal dolore e ridurre il gonfiore. Alla terapia farmacologica si possono combinare l’assunzione di integratori alimentari utili ad alleviare il dolore, ed esercizi di fisioterapia per migliorare la flessibilità delle articolazioni e potenziare i muscoli. In alcuni casi sono suggeriti supporti quali tutore, stecca, bende elastiche, bastoni, stampelle o deambulatori. Per brevi periodi può essere utile l’applicazione di ghiaccio o calore.

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