La chirurgia robotica è una tecnologia all’avanguardia che permette al chirurgo di installare le protesi ossee con estrema precisione, diminuendo la percentuale di errore dell’operazione grazie all’efficienza e la precisione di braccia meccaniche comandate a distanza.

I vantaggi di questa tecnologia, applicabile all’anca e al ginocchio, sono:

  • precisione;
  • operazione meno invasiva;
  • tempi di recupero più brevi;
  • maggiore durata dell’impianto;
  • modulazione dell’intervento sulla base del paziente.

L’impianto della protesi con intervento robotico permette di ridurre al minimo il rischio di posizionamento errato della protesi stessa, dal quale possono dipendere complicazioni e instabilità del ginocchio o dell’anca post operazione.

Parliamo di una tecnica che in Italia si sta sviluppando, ma può ancora essere considerata “di nicchia”, dal momento che sono pochi i chirurghi a praticarla. Si consiglia di sottoporsi a questo tipo di intervento quando sorge il bisogno di una protesi e il dolore non risponde ai trattamenti farmacologici suggeriti per evitare o posticipare la chirurgia.

La testimonianza del nostro paziente

È importante spiegare in cosa consiste la chirurgia robotica da un punto di vista medico, descrivendone i rischi e i benefici con oggettività, ma è ugualmente importante lasciare la parola ai pazienti, che più di ogni altro possono fornire una testimonianza preziosa.

Per questa ragione abbiamo chiesto al signor Bruno, uno dei pazienti del dottor Regazzola, di raccontarci la sua storia e di parlarci degli effettivi vantaggi e benefici dell’impianto della protesi al ginocchio attraverso questa innovativa tecnologia.

Abbiamo contattato per telefono il signor Bruno, e già dal suo tono di voce si capisce che è una persona vitale e piena di entusiasmo. Ha 73 anni, ama tenersi in forma ed è sempre in movimento, andando in bici, correndo e camminando. Tutte attività che svolgeva regolarmente fino al momento in cui ha cominciato a soffrire di dolore al ginocchio, prima solo durante determinati sforzi fisici, poi sempre più intenso e costante a prescindere dalle attività svolte. Un dolore che si è protratto nel tempo e che Bruno ha deciso di risolvere con l’intervento chirurgico, dopo essersi confrontato con il dottor Regazzola, che lo ha seguito sia nella fase pre che post-operatoria.

La preoccupazione che accompagnava Bruno quando si è sottoposto all’intervento è sparita durante le due ore di durata dell’intervento, svolto in anestesia epidurale. Infatti, già dal giorno successivo era in grado di camminare con le stampelle e pronto per tornare a casa, dove ha seguito la routine post-operatoria a base di fisioterapia e medicinali per il dolore (dopo 15 anni in cui, per scelta, non aveva più assunto farmaci, stavolta si è dovuto arrendere!)

“Non è certo una passeggiata”, sottolinea il signor Bruno quando gli chiediamo una considerazione veritiera e senza filtri riguardo la sua scelta. Ed è una risposta più che legittima: si tratta pur sempre di un intervento chirurgico di impianto protesi e non di una magia.

GUARDA IL VIDEOA dieci giorni dall’intervento il signor Bruno si muove in modo autonomo, senza l’ausilio di stampelle e senza dolore.

L’iter si è però svolto in modo snello, rapido e gli ha permesso nel giro di un mese – compiuto proprio in occasione della nostra intervista – di riprendere in mano la sua quotidianità.
Con gradualità e seguendo la fisioterapia e la terapia medica prescritta, ad oggi ci conferma che il dolore è sparito e riappare solo in condizioni di sforzo indotto e prolungato.

Alla domanda se lo rifarebbe, Bruno ha risposto di sì, aggiungendo che, nel caso in cui anche l’altro ginocchio dovesse portarlo a una condizione dolorosa cronica, adotterebbe la stessa soluzione, grazie alla quale è potuto tornare alla sua vita normale.

Per chi come lui ha avuto a che fare con ginocchia doloranti e necessità di protesi, il signor Bruno consiglia l’intervento ma anche di farsi seguire da medici attenti e scrupolosi, in grado di indirizzare correttamente il paziente verso il percorso più adatto.

Per le persone attive che amano muoversi e mantengono uno stile di vita sano come nel caso del nostro testimone, l’intervento e il recupero sono certamente più semplici da affrontare, grazie anche all’utilizzo del protocollo Fast Track, il programma di terapie antidolorifiche e infiammatorie personalizzate sul paziente, che permette di ridurre al minimo il dolore postoperatorio e favorire un rapido recupero funzionale. Essenziale è comunque il rispetto delle indicazioni del post-operatorio e non sottoporre le ginocchia a stress eccessivi o non necessari.

A 73 anni il signor Bruno ha una protesi impiantata e una vita normale, alla quale non ha dovuto rinunciare grazie alla tecnologia applicata e alla professionalità del Dott. Gianmarco Regazzola che lo ha seguito e sostenuto durante tutte le fasi dell’intervento.

Vuoi parlare con il dott. Regazzola per avere maggiori informazioni sulla chirurgia robotica? Scegli il modo con cui vuoi contattare il Dott. Regazzola per un consulto.

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