Il nostro studio è dotato di protocollo anti-COVID.
Prima visita
Secondo controllo e successivi
Infiltrazioni
120 EUR
90 EUR
70 EUR
I pazienti che necessitano di una valutazione ortopedica possono essere visitati presso lo studio medico.
Per le visite e per gli interventi chirurgici in solvenza potete chiedere alla vostra assicurazione le modalità di rimborso o di copertura diretta.
Prima visita
120 ,00 Euro
Secondo controllo e successivi
90 ,00 Euro
Infiltrazioni
70 ,00 Euro
I pazienti che necessitano di una valutazione ortopedica possono essere visitati presso lo studio medico.
Per le visite e per gli interventi chirurgici in solvenza potete chiedere alla vostra assicurazione le modalità di rimborso o di copertura diretta.
Prima della visita ortopedica vengono indicati ai pazienti gli esami utili per velocizzare le procedure e individuare in maniera precoce la patologia. Il paziente inoltre è inviato a portare con sé referti, come le radiografie, che potrebbero essere utili nella valutazione.
Elenco degli esami da presentare alla prima visita
Ulteriori esami specifici verrano indicati dal dr Regazzola al momento della visita.
Le raccomandazioni e i suggerimenti riportati qui di seguito si riferiscono ad un paziente in buone condizioni di salute, eventuali casistiche particolari verranno trattate con procedure personalizzate.
Insieme ai documenti di Identità e al Tesserino Sanitario per la cartella e la registrazione in clinica, sono essenziali il giorno dell’intervento tutte le radiografie, le Risonanze Magnetiche e le TAC richieste in sede di visita. In sede di intervento verranno fatti firmare al paziente il consenso informato e i documenti a protezione della privacy. Si forniranno al paziente opportune indicazioni sul digiuno sulla base dell’orario fissato per l’intervento.
Nel caso in cui il paziente assuma farmaci che rendono il sangue più fluido, il chirurgo va informato in maniera preventiva. Tra i farmaci sono annoverati ci sono: anticoagulanti e antiaggreganti come l’aspirina, Clopidogrel, Warfarin, Rivaroxaban o farmaci anti-infiammatori come Ibuprofene e Coxib, o sostanze naturali come olio di pesce e olio di Krill.
Prima di ogni intervento bisogna accertarsi di non avere tagli, abrasioni o infezioni che vadano ad aumentare il rischio di infezione. La parte interessata per l’intervento viene depilata, ove necessario, e lavata con saponi antisettici.
Si consiglia di astenersi dal fumo per almeno 6 settimane prima dell’intervento. Il tasso di complicazioni negli interventi è maggiore nei pazienti fumatori.
Qualche settimana prima dell’intervento, il paziente viene contattato dalla segreteria del Dipartimento e informato sulla data dell’intervento chirurgico.
Il paziente viene valutato dall’anestesista e dal personale infermieristico, in questo modo, se richiesto, potranno essere eseguiti esami pre-operatori di approfondimento al fine di garantire la massima sicurezza al paziente.
Il ricovero avviene il giorno prima dell’intervento per gli interventi di protesi, per tutti gli altri interventi il ricovero avviene la mattina del giorno stabilito per l’operazione, fatto salvo casi particolari.
In caso di interventi in Day Hospital, quindi con dimissione in giornata, non vanno portati indumenti particolari. Se si viene ricoverati per più giorni bisogna portare: accessori per l’igiene personale (sapone, dentifricio, spazzolino, asciugamano, pettine/spazzola), biancheria intima di ricambio, pigiama/camicia da notte, vestaglia, pantofole, fazzoletti, eventualmente una tuta, e monete per i distributori automatici. L’uso del cellulare è consentito nel rispetto della tranquillità degli altri degenti.
Il personale di segreteria, per ogni ricovero, fornisce tutte le informazioni necessarie per il paziente.
La profilassi contro la trombosi venosa viene effettuata per tutti gli interventi in cui è richiesta una variazione del carico e della deambulazione. Questo avviene con la somministrazione di eparina a basso peso molecolare oppure con delle compresse (nuovi anticoagulanti orali o NAO) dalla sera dell’intervento sino alla completa concessione del carico, in base alle indicazioni riportate sul cartellino di dimissione del paziente. Nell’eventualità in cui si assumano farmaci per la fluidificazione del sangue, la terapia verrà modificata nella maniera opportuna.
Dopo qualche giorno dall’intervento, su indicazione medica, si possono rimuovere i bendaggi, lasciando sulla parte operata i cerotti resistenti all’acqua. I cerotti vanno cambiati solo se non aderiscono perfettamente alla cute. La ferita va tenuta coperta per almeno 15 giorni.
Nelle casistiche di artrosi all’anca è funzionale praticare degli esercizi a casa finalizzati a rinforzare i muscoli in modo semplice e sicuro. In questo modo si stimola la mobilità della zona delle anche e del bacino, si mantiene la postura il più possibile corretta, aumentando o conservando l’ampiezza del movimento articolare e limitando il dolore.
Come regola di base, è bene iniziare gradualmente e senza forzature, controllando il respiro e rispettando le pause fra ogni serie, aumentando progressivamente la difficoltà e la durata degli esercizi. Il movimento durante l’esercizio deve essere eseguito lentamente e, soprattutto, non deve essere doloroso.
Prima di alzarsi al mattino, supini nel letto, spingere alternativamente verso il fondo il tallone destro e il tallone sinistro.
In posizione eretta, appoggiare un piede su un rialzo (un libro o uno sgabello basso) con le mani su un elemento fisso (un mobile o una sedia), far oscillare la gamba libera avanti e indietro senza muovere la schiena. Eseguire l’esercizio finché non si sente l’articolazione più sciolta.
Con le braccia appoggiate a un piano (un mobile o un muro), mettere un piede avanti con il ginocchio flesso, mentre l’altro rimane completamente appoggiato con la gamba tesa. Mantenere la posizione per 6/10 secondi per lato.
In piedi con le gambe distese e le mani appoggiate ad una sedia estendere all’indietro la gamba tesa. Eseguire l’esercizio 10 volte per parte.
Sdraiati con le gambe flesse, sollevare il bacino senza incurvare la schiena. Ripetere per 5 volte.
Seduti a cavalcioni di una sedia (cioè con il petto rivolto verso lo schienale), avvicinarsi lentamente allo schienale della sedia con il bacino in modo da divaricare le anche in maniera graduale. Rimanere in posizione qualche secondo, rilassare e ripetere l’esercizio per 5 volte.
Esercizio 1
Dalla posizione seduta, poggiare un piede sopra un rialzo (dei libri o uno sgabello basso) e flettere il busto in avanti con la schiena dritta. Ripetere per 5 volte (5/10 secondi per lato).
Esercizio 2
Da sdraiato, in posizione supina, portare il ginocchio al petto, mantenendo l’altra gamba distesa. Tenere la posizione per 6/10 secondi, alternando le ginocchia.
Esercizio 3
Seduti su una sedia, sollevare alternativamente un ginocchio verso la spalla. Ripetere l’esercizio 5 volte per parte.
Esercizio 4
Disteso supino su una superficie rigida e con le gambe unite, portare lentamente la gamba verso l’esterno e tornare alla posizione di partenza. Ripetere l’esercizio 5 volte per parte.
Esercizio 5
In piedi a gambe distese, con le mani appoggiate a una sedia o a un tavolo, allontanare una gamba dall’altra eseguendo un movimento laterale. Ripetere l’esercizio 5 volte per parte.
Sdraiati supini con le ginocchia distese e i piedi a martello, ruotare le ginocchia l’una verso l’altra in maniera alternata. Successivamente ruotare lentamente le ginocchia verso l’esterno. Eseguire gli esercizi 10 volte per parte.
Seduti in ginocchio, con i talloni a contatto con i glutei, flettere il busto in avanti e mantenere la posizione per qualche secondo. Ripetere l’esercizio 5 volte.
Il dolore al ginocchio è un sintomo generico che può avere cause (e trattamenti) differenti a seconda che sia correlato ad artrosi, lesione ai menischi o ai legamenti. Per questo gli esercizi consigliati sono finalizzati a preservare la buona condizione del ginocchio e a rinforzarlo.
Allungare i muscoli posteriori della coscia e della gamba
Esercizio 1
In posizione seduta, con una gamba stesa e una flessa, far passare una fascia non elastica (per esempio un asciugamano) dietro al piede, tirare verso il petto con la schiena dritta per 5/10 secondi con una tensione moderata sul retro della coscia. Ripetere 3-4 volte per lato.
Esercizio 2
Sul fianco, con le gambe flesse, prendere la caviglia e tirarla dietro il corpo, in modo da sentire una leggera tensione. Mantenere la posizione per qualche secondo. Ripetere per 5 volte e cambiare lato.
Esercizio 3
Appoggiato alla parete con la schiena dritta, flettere una gamba e stendere quella posteriore, appoggiando il tallone a terra per 20 secondi, fino a sentite una moderata tensione al polpaccio. Ripetete 10 volte per parte.
Esercizio 1
Seduti a terra e con le gambe unite e parallele al pavimento, portare lentamente le braccia verso le caviglie, fermandosi al momento in cui si sentono tirare muscoli e tendini. Tenere la posizione per qualche secondo e ripetere 5 volte.
Esercizio 2
In posizione eretta, con una mano appoggiata al muro per dare stabilità, prendere con una mano il piede del lato esterno e portalo fino al gluteo. Mantenere la posizione per circa 30 secondi, cambiare lato e ripetere l’esercizio.
Esercizio 3
Seduti a terra con la schiena dritta e le piante dei piedi a contatto, spingere le gambe verso il pavimento per poi tornare in posizione (movimento ad ali di farfalla). Praticare l’esercizio per 30 secondi.
Rinforzare la muscolatura delle ginocchia
Esercizio 1
Salire e scendere da un gradino (o da uno step) alternando la gamba. Ripetere 10 volte per lato in 3 ripezioni.
Esercizio 2
Seduti su una sedia, distendere alternativamente le gambe e riportarle in posizione normale. Ripetere 5 volte per lato per 3 ripetizioni.
Esercizio 3
In piedi con le gambe leggermente divaricate e le mani dietro la testa, allungare una gamba in avanti e piegarsi sul ginocchio per poi tornare in posizione eretta. Ripetere 10 volte alternano la gamba.
Esercizio 4
Sdraiati supini portare la gamba testa quanto più in alto possibile. Ripetere 10 volte per lato.
Esercizio 5
Seduti con la schiena dritta e la pianta dei piedi a terra, contrarre alternativamente i muscoli delle cosce e mantenere la contrazione per un massimo di 10 secondi. Ripetere 5 volte per lato
Esercizio 6
Seduti di fronte a uno sgabello, inserire le punte dei piedi all’interno dello sgabello spingendo verso l’esterno per circa 5-10 secondi per 5 ripetizioni. Successivamente mettere le punte dei piedi all’esterno dello sgabello e spingere verso l’interno, sempre per 5-10 secondi per 5 ripetizioni.
Praticare bicicletta da camera ad andatura moderata e con la sella abbassata per evitare che la gamba possa tendersi troppo. Iniziare con sessioni di 5/10 minuti e aumentare gradualmente.
La riabilitazione post operatoria non è sempre attuabile dal singolo. Qui di seguito trovate una serie di esercizi da eseguire a casa per rafforzare e migliorare le proprie funzionalità.
Tutti gli esercizi sono da eseguire su stretta indicazione medica.
Contrazione volontaria del muscolo quadricipite femorale a gamba estesa. Mantenere la contrazione per 10 secondi e rilasciare il muscolo per altri 10. Ripetere durante il giorno per 2 minuti ogni ora.
Dell’anca, del ginocchio, della caviglia e delle dita del piede per favorire la circolazione sanguigna e ridurre gli edemi. Da ripetere più volta al giorno.
Posizionando un asciugamano arrotolato sotto il ginocchio ad un angolo di circa 45 gradi. Ripetere l’esercizio con 3 ripetute da 10, 3 volte al giorno.
Dopo l’intervento all’anca il paziente è invitato ad eseguire gli esercizi illustrati qui di seguito durante il periodo di degenza in reparto. Questi esercizi prevedono il recupero dell’articolarità, il potenziamento muscolare e la rieducazione al cammino con stampelle. Nei giorni seguenti il paziente continuerà in autonomia ad eseguire gli esercizi e, se necessario, potrà affidarsi ad un fisioterapista.
E’ di fondamentale importanza attenersi alle indicazioni dei fisioterapisti, evitando quei movimenti dannosi, come ad esempio i movimenti che possono causare la lussazione dopo un intervento di protesi di anca.
Riabilitazione ortopedica
Il percorso di riabilitazione ortopedica è essenziale per ripristinare la funzionalità dell’arto a una condizione pre-operatoria.
In alcuni casi si consiglia anche una riabilitazione fisioterapiche pre-operatoria, perché il paziente arrivi in condizione ottimale all’intervento e il processo di guarigione sia velocizzato.
Il percorso di fisioterapia post-chirurgica è, invece, finalizzato al recupero delle normali attività e del rinforzo dell’apparato muscolo scheletrico. Viene definito in base alla patologia e alla sua entità e dal tipo di intervento chirurgico.
In base alle indicazioni del chirurgo, si valuta il percorso riabilitativo più funzionale per il paziente, che segue così un percorso personalizzato. Se necessario, viene modificato in corso d’opera.
I percorsi di recupero comprendono:
Sono un chirurgo ortopedico con esperienza internazionale, specializzato in chirurgia personalizzata dell’anca e del ginocchio e chirurgia traumatologica.
Dr. Gianmarco Vittorio Maria Regazzola
P.IVA 09878260968
C.F RGZGMR83H06F205Z
Dr. Gianmarco Vittorio Maria Regazzola
P.IVA 09878260968
C.F RGZGMR83H06F205Z
Copyright 2020-2022 © Dr. Gianmarco regazzola. All rights reserved.